E' sera e in questo preciso istante rievoco un passato
fugace non scolorito dal tempo ma rinverdito dal profumo natalizio che si
sprigiona da questa seduta.
QQuanta
dolce arrendevolezza alle membra!
Percepisco un languore che precipita sugli arti e
rilassa la mente che, si affida a quella sera di fine dicembre (ormai lontana
al tocco) e, ripensandoci bene guardando intorno, mi ritrovo seduta nel medesimo posto con
postura e sentimenti gemelli ad osservare un buio illuminato da sfere intermittenti.
Le luci natalizie si stagliavano placide sotto il
manto oscuro, il freddo ghiacciava solidificandosi lungo i bordi di una strada
poco battuta e le magre voci intorno tagliavano la realtà incurvandosi dentro
una collina ormai preda di varie illusioni, di situazioni inclementi, di
emozioni latenti, di sentimenti in vetta a generosità prive d'egoismo e i
sorrisi, i sorrisi, sgorgati dal cuore parlavano d'amore.
La mia condizione umana mi sollecita a ripercorrere
strade consumate per parlarmi di vita spesa e per ammonire da negatività e
suggerirmi modi e tempi per non alterare un'armonia che scorre invisibile lungo
arti agili e ancora ilari.
Ricordo gli occhi bere da un’assente luce e ascoltare
l'aria soave e fragrante e come i canti di Natale, reiterati lungo gli anni
della mia crescita.
Essi si catapultavano in mente, saltando e danzando lungo sentieri
privi d'erba.
Ancora oggi si arrendono, senza affanno in questo dì d’affanni,
di malinconia, di nostalgia.
Ahi, così lontani gli anni ora che li scopro ancora
caldi e fumanti, così remota ma viva questa emozione che culmina in un candore
senza colpe, così nitida questa bellezza
natalizia!
Non riesco a spiegare ciò che provo, sento un alito di
forza stendersi ai miei piedi e correre senza tregua!
Sì al presente e sì al passato presente che come
banchetto si offriva ed offre all'ospite partecipando, con cuore puro, alla magia che la nascita di Gesù
sparge in grazia su tutte le genti di buona volontà.
Io amavo ed amo, io vivevo e vivo, allora come adesso
l'avvento, la dolcezza percepita e alimentata nel cuore di una bimba ora donna,
ora madre che guarda con speranza, con gioia e con umiltà quella cometa che
indicherà la via per giungere presso dimore ove dimora la pace nelle mani e la
parola nella bocca che grida gioiosamente grazie al Redentore.
Rita Vieni