Il regno notturno domina la notte dei sogni.
Lì tra gli infiniti spazi immaginari, la fantasia si libera
da catene per addolcire il sonno dei giusti, un surrogato di una realtà
dominata da miserie o dolori.
Vivere per mezzo dell’io non razionale, evadere dal
grigiore, tingere se stessi di rosa, di colori sfumati, di dolci arcobaleni, il
tutto per la durata eterna di una notte, di parte di essa.
La proiezione dell’inconscio reagisce da stimolante,
rendendo gli attimi statici, il corpo rilassato inerme, incapace di reagire se
non con urla mute .
Le angosce di dì recenti
o trascorsi emergono da coscienze a riposo, turbando la meraviglia
irreale del quieto sonno.
L’aurora nel suo approccio silenzioso tende a scacciare le
ultime insidie o dolcezze di notti, presentandosi solerte e vigile, tingendo il
cielo di strisce che lasciano intravedere la speranza del nuovo giorno.
Per una notte di sogni, un giorno di concretezza, priva di
illusioni ma come sempre, l’appuntamento si rinnova, dopo i rintocchi magici
del round di fine corsa.
E la notte, puntuale, con i sogni dietro l’angolo per
ciascuno, mantiene le promesse di nuove evasioni
o di nuovi incubi, di dolci momenti o di ore d’angoscia.
L’anima non è immune a turbamenti ma ha il desiderio di
pace, d’assaporare gioie, o rivivere cari volti, per risollevarsi da un vissuto
dove le ferite inferte sanguinano
copiosamente.
Nella notte la vita si ammanta di una nuova luce.
Rita Vieni