Ascolto il silenzio silenzioso dal colore verde pallido,
macchiato dal marrone bruciato, secco dal fango e abbandonato alla incuria del
tempo: marcia la foglia staccata dal ramo che pendula e obliata accetta se
stessa nel tappeto di foglie sotto l’albero ove ai piedi giacciono recise.
Quanto silenzio intorno a me!
Non ascolto il lieto garrire delle rondini, lo stridulo
grido ne annuncia il passaggio, dalla vasca muschiata del vicino non odo il
concerto delle rane, il rospo dorme sotto il manto bruciato, mimetizzato.
Non ascolto l’allegra cicala che incurante e poco accorta,
canta alla vita e alla bella vita.
Non ascolto la natura desta o infiorata: nella stagione
appena trascorsa essa si gongolava al sole cocente, schierata, dalle siepi adorne di fichi d’India, con i
rovi e i gelsi, con i colori delle verdure negli orti.
Adesso, viaggiatrice del passato, rifletto allo specchio il
modo definito del passato, adagiato e ammuffito in scatole magiche: apri alla
mente la visione adornata d’antichi ricordi, di bambina dentro l’aia a correre
dietro al pio pio costernato, in gioia porgere l’udire allo stornello intonato
del canarino.
Eccomi a perdifiato lungo la discesa spezzata da fiori,
erbacce e sassi.
Eccomi alla mia altalena.
Eccomi allo sguardo porgermi al cielo: la mia speranza nel
domani mi riporta lieta e serena a questo futuro.
In maturità scrivo nella mia dimora: segnata dal tempo
trascorso, invecchiata al cuore e ai pensieri, dalla pelle rosea pallida, dai
capelli derisi dal tempo, fili bianchi osservo e ricompongo, chiudo la scatola
e ripongo in soffitta, presto alla non sconfitta ritornare, gioire e
rinverdire, per rinfrancare lo spirito e alleggerire pensieri.
Qui adesso sorrido al mattino autunnale, alla virtuale
panchina del tempo, ove seduta commemoro il pensiero e attendo solitaria, sotto
l’albero arso d’estate e orfano, spoglio dalle foglie, la prossima stagione:
quasi ne avverto il freddo pungente, la neve adagiata sulle gambe e il respiro
reso puro al soffio delle nuvole.
Ascolto e sorrido, chiudo la pagina di questo diario e
percorro al reale la vita seduta con me che attende l’azione e le parole!
Rita Vieni