La mia giornata, al
pari di un cielo limpido e chiaro, si inoltra con un sorriso in un
viso volto verso l'infinito definito, una fresca aria pura colorata
da cinguettii e voli pittura spazi illimitati, così mi affaccio
arraffando il verde intonso di aliti profumati e cime ferme, non
vento a smuovere fronde secche ma protesi ad incontrare la primavera
che presto prenderà sopravvento.
Nella certezza del
passato incontro il presente, intrufolo parole e gesta, attribuisco
eufemismi per alleggerire pesi e carichi.
Il respiro si
espande, allarga, fonde, compatta, solidifica ai passi svelti e non
lenti, qui in questo spazio misurato e affettuoso, in assonanze
apostrofate, in morfemi brevi e diretti, in monologhi dolci amari ove
ritrovo la pace e semplifico l'animo.
I cinguetti
aumentano, musiche gioiose e brevi occupano l'azzurro spolverato da
piccole nubi sperdute in un ordine disordinato e senza copione.
Lo sguardo guardingo
si muove, mosso dalle circostanze, cerca di afferrare i movimenti, i
cipi cip, ora ravvicinati e avvistati su fili statici e i pensieri,
ingenui e sereni, rilasciano se stessi e si arrendono al breve attimo
senza scostare la trama opaca nella certezza del poi.
Vivo l'attimo, il
respiro della vita rimandando interiezioni.
Rita Vieni