sabato 18 marzo 2017

Vivo l'attimo

La mia giornata, al pari di un cielo limpido e chiaro, si inoltra con un sorriso in un viso volto verso l'infinito definito, una fresca aria pura colorata da cinguettii e voli pittura spazi illimitati, così mi affaccio arraffando il verde intonso di aliti profumati e cime ferme, non vento a smuovere fronde secche ma protesi ad incontrare la primavera che presto prenderà sopravvento.
Nella certezza del passato incontro il presente, intrufolo parole e gesta, attribuisco eufemismi per alleggerire pesi e carichi.
Il respiro si espande, allarga, fonde, compatta, solidifica ai passi svelti e non lenti, qui in questo spazio misurato e affettuoso, in assonanze apostrofate, in morfemi brevi e diretti, in monologhi dolci amari ove ritrovo la pace e semplifico l'animo.
I cinguetti aumentano, musiche gioiose e brevi occupano l'azzurro spolverato da piccole nubi sperdute in un ordine disordinato e senza copione.
Lo sguardo guardingo si muove, mosso dalle circostanze, cerca di afferrare i movimenti, i cipi cip, ora ravvicinati e avvistati su fili statici e i pensieri, ingenui e sereni, rilasciano se stessi e si arrendono al breve attimo senza scostare la trama opaca nella certezza del poi.
Vivo l'attimo, il respiro della vita rimandando interiezioni.


Rita Vieni


Ricordi di un vicolo stanco

   Uno strano ingordo silenzio, vedo passarmi accanto. Esso beve dalla mia acqua e si disseta al freddo di un dicembre placido perché non...