Un improvviso inquieto.
Il vento sferza e spazza,
nubi in fuga in corsa lontani da tuoni e fulmini.
Come è forte il rumore del cupo bubbolio e la luce fredda al
tatto!
La pioggia scroscia, il vento ulula, la stradina s’inonda ed
io guardo il mio mondo inerme, piccola al tutto circondato da un indifeso
orizzonte.
Il mio giorno d’inverno, vestito con le stelle del cielo,
profumato dal manto piovoso, attraversato da ciò che mai m’aspetterò, dileguato
al giorno a venire.
Io e il freddo umido in una collina pregna di vita, d’amore
e tradizioni.
Benvenuto inverno, tra i profumi dei funghi e d’erba nel
piccolo perfetto definito personale.
Rita Vieni
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633,
Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.