sabato 25 gennaio 2014

CONDIZIONE UMANA

Chi decide di isolarsi, di staccarsi da dolori, ipocrisia, falsa apparenza, menzogne, decide di  non  partecipare alla fiera delle vanità offerte dai molti, perché non trova corrispondenza  nel sentire comune.
L’istinto di conservazione è in ciascuno, è roccia verso cui tendiamo, aggrappandoci  perché non riusciamo a capire e giustificare l’incomprensibile.
La povertà d’animo, la poca sensibilità di chi può ma non agisce,  alloggia in chi si aspetta tutto senza dare niente!


Rita Vieni

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.



 RARI SILENZI

Sono rari quei silenzi, quelle parole intime sussurrate ad orecchie attente che con occhi avidi bevono e inghiottono miele  e che lentamente leniscono  brividi  di gelo sostituendoli con  il tepore ingentilito d'abbraccio del momento.
Sono rari quei silenzi che ti stanno accanto e parlano con abbracci indelebili.
Sono rari quei silenzi carichi di empatia, colorati di emozione, carichi d'affetto e consapevoli nella loro unicità.
Sono rari quei silenzi ammantati come pochi.
Amo quei rari silenzi e li bramo quando stillano sulla pelle!

Rita Vieni






UN MONDO CHE SOFFOCA NEL PROPRIO VELENO!

Il mondo è dei tanti che chiedono ma nulla danno in cambio.
Povere anime vuote, occhi spenti in corpi privi di armonia.
Dare e non chiedere, dare e condividere, dare e gioire, dare con la consapevolezza di pari opportunità.
Spezzare e somministrare nella giusta analisi di un quotidiano incentrato sulla bontà e non sull’egoismo.
Chi crea e spazia su terreni sociali, innesca la catena della bontà, destinata ad espandersi e a non chiudersi.
Il bene spartito volontariamente senza scopo, anche una mano tesa con un sorriso aiutano, come boomerang  ritornano indietro con il passare del tempo, in tempi dimenticati e trascorsi.
Chi  non usa l’ipocrisia a scapito degli altri, chi non associa la cattiveria, certamente sa vivere  meglio e bene
di chi soffoca nel proprio veleno!


Rita vieni

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.


Ricordi di un vicolo stanco

   Uno strano ingordo silenzio, vedo passarmi accanto. Esso beve dalla mia acqua e si disseta al freddo di un dicembre placido perché non...