I colori esplodono in una sinfonia dileguata dal vento di
passaggio, ad una luce non fredda di un freddo mattino di dicembre, alle immagini
meravigliose per le vie, i visi arrossati e gli sbuffi d’alito in vapore
accompagnano viandanti dentro pesanti indumenti.
Un paesino e il suo suolo, attraversato da macchine veloci
che toccano l’asfalto grigio, consumano gli istanti al percorso verso la meta.
E la meta è per ogni dove, sarà sempre un arrivo, un
rivedersi, un rito uguale quotidiano al lavoro, un appuntamento d’affari o
semplicemente un ritrovarsi a chiacchierare.
I rumori bussano al soffio benevolo del cielo, coperto da
nuvole irrequiete, il frondoso sempreverde tende al suo spazio, eterno nel suo
vivere che affonda le radici dentro la nuda terra ricca di storia.
Scrivo questi miei pensieri, mentre già avverto agli occhi
il mutare della luce.
Pochi istanti ed un sole incolore invade la finestra e si posa
sulla mia mano.
Sniffo il richiamo del vento, vedo l’agitarsi dei rami verso l’orizzonte, bevo le poche gocce di pioggia che riposano sui vetri, la mia vista esplode di vita a tale immagine.
Scrivo di istanti mutevoli, scrivo di un tempo trascorso e
tocco l’unica traccia del suo passaggio.
Le mie mani abbandonate dai raggi dentro l’eco della fuga
smettono di muoversi alla tastiera.
Metto fine alla scrittura per conservarne di un attimo
eterno una storia d'amore!
Rita Vieni