Odo
questa luce fulminea rallentare il mio sonno e mi crogiolo al
risveglio di un nuovo giorno!
Un
giorno nuovo!
Un
giorno nuovo dai passi in circolo dentro la vita, passi che sfiorano
il giaciglio di dolci affanni, di lievi inganni, di istanti
d’istantanee agli occhi del cuore.
Un
giorno nuovo, tutto scorre senza camminare, tutto rallenta senza
correre, un giorno da gustare, un giorno da rigettare, ridere per poi
piangere, amare ed odiare, alternare vita e morte, un paradossale
scorrere temporale, la luce ed il buio mistificano ogni verità,
ossimori, antitesi e ironia giocano senza affrontarsi.
Nel
giorno di minuti, vittime del tempo, ogni dopo, ogni poi da tacitare,
reclamare, acclamare oppure dimenticare perché infondo, vivere
attivi sino al compiersi di gioie e dolori o vivere passivi (lasciare
che la vita imponga il marchio e non combattere, trascinarsi dentro
lunghi giorni bui e spegnersi), nella ineluttabilità della
condizione umana è e sarà impronta, corazza, determinazione,
sconfitta, vittoria di un giorno.
Un
giorno nuovo, lì agiamo e agiremo o vorremmo agire su in cima e
seduti sullo scanno eterno senza disfatta.
Un
giorno nuovo per tutti, la pelle esposta al mondo, carneficina o
trofeo di chi respira e respirerà nel ciclo di un cielo a miraggio
di una eternità a limite.
Un
giorno nuovo di un nuovo anno innevato, gelato, annuvolato, limpido
nel mancato sole, sfiorato da una fredda luce di gennaio e arroccato
su di una collina che guarda un mondo e che ha desiderio d'esser mai
dimenticato!
Mirto,
07\01\2017
Rita
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