Chi decide di isolarsi, di staccarsi da dolori, ipocrisia,
falsa apparenza, menzogne, decide di
non partecipare alla fiera delle
vanità offerte dai molti perché non trova corrispondenza in un sentire comune votato all’egoismo dei troppi,
bersaglio di ingordigia e falsità.
Oggi si vive di espedienti e chi può si arrangia,
calpestando sentimenti e vite.
Il mondo è una foresta popolata da predatori.
L’istinto di conservazione che è in ciascuno si ribella, urla e soffoca
nell’aria d’ipocrisia che è costretto a respirare.
Si trasforma in roccia verso cui tendiamo, aggrappandoci perché non riusciamo a capire e giustificare
l’incomprensibile.
La povertà d’animo, la poca sensibilità di chi può ma non
agisce, di chi si aspetta tutto senza dare niente, galleggia su acque
imputridite, mentre il rinnovato essere fiducioso tende alla crescita di sé,
allontanandone lati e aspetti negativi di una fiera ormai troppo evidente.
Rita Vieni
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