sabato 8 febbraio 2014

DECISIONI

Chi decide di isolarsi, di staccarsi da dolori, ipocrisia, falsa apparenza, menzogne, decide di  non  partecipare alla fiera delle vanità offerte dai molti perché non trova corrispondenza in un sentire  comune votato all’egoismo dei troppi, bersaglio di ingordigia e falsità.
Oggi si vive di espedienti e chi può si arrangia, calpestando sentimenti e vite.
Il mondo è una foresta popolata da predatori.
L’istinto di conservazione  che è in ciascuno si ribella, urla e soffoca nell’aria d’ipocrisia che è costretto a respirare.
Si trasforma in  roccia verso cui tendiamo, aggrappandoci  perché non riusciamo a capire e giustificare l’incomprensibile.
La povertà d’animo, la poca sensibilità di chi può ma non agisce, di chi si aspetta tutto senza dare niente, galleggia su acque imputridite, mentre il rinnovato essere fiducioso tende alla crescita di sé, allontanandone lati e aspetti negativi di una fiera ormai troppo evidente.

Rita Vieni





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FUGACI RICORDI

Stagioni che si ripresentano puntuali con scenari bellissimi, quadri d’autore, pennellate di colori esaltano luoghi di un quotidiano che sembra uguale nella corteccia di alberi, nel fusto che si erge fiero, nei rami spogli di foglie adagiate a sonnecchiare su un manto marrone, calpestato da bimbi che lieti si rincorrono, giocando a nascondino tra i pacifici proprietari.
Le risa di ingenue creature, si sentono come campanelli squillanti, mentre i volti appaiono irradiati da sorrisi spontanei e privi di malizia.
Il candore di chi non conosce vizi, violenza e prepotenza.
La vita sorride nella immensa bontà del creato, da non macchiare, sporcare con mani unte di orrore, uncini taglienti, coltelli dalle lame velenose.
Nell’intensità emozionale, una luce brilla tra le nuvole, nascondendosi e mimetizzandosi tra il bianco accecante.
Cherubini che guardano chi ha la vita che scorre nella linfa energica delle vene.
Forse attimi, istanti, pensieri di dì passati e dimenticati, tristezza avvertita e fugacemente scomparsa.
Una volta, in una diversa vita e forma, sono stati uguali ai bimbi sorridenti della terra.
Nessun rimpianto solo la Gloria nella bellezza dei Cieli.

Rita Vieni



Foto web

BINARI PARALLELI

La vita scorre su binari paralleli, scorre per lunghi tratti.
Vi è un punto dove si incrociano.
Lì, osservo silente e riflessiva, l’ordinario scorrere del flusso.
Cosa succederà?
Chi incontrerò?
Sarà un punto d’arrivo?
Sarà un punto di partenza?
Molti i punti di domanda, molte le risposte che cambiano, al variare d’anime e menti.
Le vite si incrociano, si sfiorano, si soffermano a lasciare sorrisi sbiaditi o fulminati.
Le vite cambiano, ci cambiano, i binari paralleli non sfiorandosi ma scorrendo veloci, ci lasciano il rimpianto dei se, dei ma, dei tanti visi e occhi che in frazioni di attimi, che costituiscono l’eterno vissuto, si fissano e segnano.
Io sono lì, tra i binari, ancorata al presente, al prossimo incrocio.

Rita Vieni




IPOCRISIA

La vita è piena di ipocrisia e di ipocriti, di falsi santi e buonisti, di gente che ha sempre tempo per farsi i fatti tuoi.
Avvicinandoti con la scusa di aiutarti mostra un volto di convenienza.
L'ipocrisia, motore del mondo si alimenta dai suoi discepoli.
Non sopporto questo stato di cose, non tollerò scopi e convenienze nella mia sfera sociale per cui preferisco la solitudine o pochi amici  veri, anime semplici, generose nel donarsi e non degli ipocriti mascherati.

Rita Vieni



BUONGIORNO ALLA VITA

Una fredda e livida luce illumina la stanza, rompe il buio di una notte senza stelle.
Il mattino bussa alla porta del vissuto in un giorno di pioggia e aria grigia.
L’aria è satura di umidi respiri della vite che scorrono come sempre in giorni  anonimi di un mese del l’ordinario di un inverno lungo e freddo.
Lentamente il suolo si ricopre di liquido incolore, la pioggia scende mesta e chiara.
Lo svolgersi nel dipanarsi del gomitolo di eventi è in atto, le sorprese all’angolo, i problemi in allerta.
Affrontiamo come sempre l’ordinario quotidiano che entra e agisce nella vita di ognuno.

Rita Vieni




Ricordi di un vicolo stanco

   Uno strano ingordo silenzio, vedo passarmi accanto. Esso beve dalla mia acqua e si disseta al freddo di un dicembre placido perché non...