Senza la luce del sole e muta ai sussurri del buio con gli occhi che sorridono al chiarore della luna e con le orecchie che prestano ascolto ai rumori che
circondano il tetto, ammiro il mio tondo.
E ne scrivo qui, dei parlottii tra i rami spogli alle foglie
derise dal tempo, dei sassi trascinati per i viottoli, per le strade, per i vicoli, alla luce dei lampioni con i soliti compagni amici, gatti innamorati,
cani randagi, pipistrelli alati.
Sorrido alla sera, sorrido a l’amore che eterno giura
nutrimento al suo cuore, sorrido ai desideri e ai prossimi sogni colorati e intanto, il solito gufo solitario, rompe il silenzio momentaneo e al verso chiama
l’attenzione.
La pioggia ha preso il posto del tranquillo buio notturno.
Essa in sordina scarica l’energia nel suolo che lesto assorbe.
Buonanotte in questo stanco giorno, in questo adesso
malinconico e bagnato asfalto, agli alberi carichi di gocce e all’ulivo in
attesa del suo giorno.
Rita Vieni