Un
uggioso mattino grigio si affaccia sul davanzale, l'aria dormiente
rotta dal silenzioso movimento del vento, dai rumori urbani, dalla
pigra routine domenicale.
I
pensieri si accavallano, si rincorrono chiedono uno scanno alla
ragione nella confusione senza tasselli di ragioni primarie e
secondarie.
La
luce appare scarna, appare mistificata, appare senza soluzioni dentro
una stanza dalle pareti che aprono al tetto infinito.
Respiri
si contendono il definito, rifuggono da ipocrisie e doli e si versano
dentro un giardino che presto si coprirà di verde veste, destandosi
ai sentimenti, destandosi alle emozioni e forse a nuove soluzioni.
In
attesa di colori miti, sfioro questo monocromatico intessuto di
inodori profumi rossi, gialli, bianchi...
In
attesa guardo l'asfalto che mi conduce nella dimora uguale e diversa
di giorni pregni di un tutto senza fronzoli ma orlato di
appartenenze.
Rita
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