giovedì 30 gennaio 2014

DI NOTTE

Il regno notturno domina la notte dei sogni.
Lì tra gli infiniti spazi immaginari, la fantasia si libera da catene per addolcire il sonno dei giusti, un surrogato di una realtà dominata da miserie o dolori.
Vivere per mezzo dell’io non razionale, evadere dal grigiore, tingere se stessi di rosa, di colori sfumati, di dolci arcobaleni, il tutto per la durata eterna di una notte, di parte di essa.
La proiezione dell’inconscio reagisce da stimolante, rendendo gli attimi statici, il corpo rilassato inerme, incapace di reagire se non con urla mute .
Le angosce di dì recenti  o trascorsi emergono da coscienze a riposo, turbando la meraviglia irreale del quieto sonno.
L’aurora nel suo approccio silenzioso tende a scacciare le ultime insidie o dolcezze di notti, presentandosi solerte e vigile, tingendo il cielo di strisce che lasciano intravedere la speranza del nuovo giorno.
Per una notte di sogni, un giorno di concretezza, priva di illusioni ma come sempre, l’appuntamento si rinnova, dopo i rintocchi magici del round di fine corsa.
E la notte, puntuale, con i sogni dietro l’angolo per ciascuno, mantiene le promesse di nuove evasioni
o di nuovi incubi, di dolci momenti o di ore d’angoscia.
L’anima non è immune a turbamenti ma ha il desiderio di pace, d’assaporare gioie, o rivivere cari volti, per risollevarsi da un vissuto dove le ferite inferte sanguinano  copiosamente.
Nella notte la vita si ammanta di una nuova luce.

Rita Vieni





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