Una volontà a
dichiarare un attivo pensiero definito, il comando su l’amore universale: sia
l’odio ad imperare, sia la violenza a giudicare!
Queste crude parole dall’angelo
di morte.
Al singolare di un dire
giudizioso, la voce procede a ritroso, cavalca il tempo e siede al desco della
pace, alla tavola riunisce i discepoli all’ultima cena del condannato.
Perché il dolore è
condizione, perché il dolore è soluzione, perché la bellezza di un mondo
imperfetto, ha pagato pegno, alla restituzione della pace e carità: il riscatto
dal peccato!
Ed è sempre la voce che
diffonde e determina i limiti nei confini dell’egoismo che non è amore, della
paura che è padrona, della sorte che è iena assassina, nel Paradiso perduto
senza confini e limiti: sulla terra dei vivi si compia il destino, libero
arbitrio e libero dominio, ai superstiti la vittoria sul male!
Rita Vieni
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