venerdì 29 dicembre 2023

Ricordi di un vicolo stanco

 

Uno strano ingordo silenzio, vedo passarmi accanto.

Esso beve dalla mia acqua e si disseta al freddo di un dicembre placido perché non inquieto.

Lungo il vicolo disseminato d’orme e ombre, si avvia.

 

Questo è l'incipit di un pensiero oramai frequente alla vista e in odore e in sapore di luoghi

cari cozzanti alla memoria che di eternità e in beltà  tengono e incoraggiano memorie.

 

Fermo il respiro adagiato sul grigio manto: l’assolo è melodioso in un canto non tedioso!

 

Indosso ciò che resta e percorro il passo,

spolvero la polvere senza incanto.

Vecchie mura, fredde pietre, muti sassi gettati

alla deriva di un principio che ne decretò la fine.

 

Niente ormai, solo silenzi senza impronte al silenzio ovattato chiuso al buio inargentato.

Al cuore si rincorrono le voci, agli occhi si manifestano gli echi e al tatto si attraversano le stanze e, senza indugio e senza fretta, eccomi dentro il vivo della memoria: pallori e vecchie giunture, pelle diafana e occhi azzurri e bianco e canuto il capo, vivi e belli gli occhi del cielo.

 

Poche memorie, poche visioni, il film è un replay di una pellicola consunta.

 

Rita Vieni

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