lunedì 27 gennaio 2014

IN UNA FREDDA GIORNATA INVERNALE

Mi avvicino anelante alla finestra socchiusa e la spalanco preparandomi alle emozioni.
Immobile l’aria, immobili gli alberi, assenze nel freddo gelido del vento.
Il freddo vaga e sale su per il corpo scosso da brividi ed io cerco un tepore protendendo al cielo le braccia.
Un timido raggio di sole supera il gelo  e s’infiltra a forza tra i vestiti, gioca sul mio viso ed io lo accolgo con gioia.
Guardo intorno e mi accorgo che ogni stagione ha i suoi colori, odori, panorami.
Imprimo in uno scatto  lo stesso paesaggio ma in stagioni diverse.
Difficile cogliere l’astratta sostanza degli odori dei fiori, del ronzio della natura nell’espressione tipica del suo manifestarsi, del gorgheggiare dei ruscelli , del morire dell’acqua del fiume nel mare ma la visione sì, posso catturarla e poi analizzarla.
Il mio piccolo spazio verde m’attira sempre uguale, lì, immobile, eppure sempre diverso.
Un alternarsi di verdi foglie in gradazioni  la cui particolarità mi piacerebbe poter ricrearne di quel esatto colore da dipingere in questo mio scrivere, macchie di colori sgargianti e vivi, ora tenui e delicati.
Quante volte ho veduto e sentito il vento sferzare e piegare ma non vincere quello stesso albero di ciliegio che ogni volta si ripropone a maggio, donandomi ciliegie dal sapore unico, dalle forme perfette.
E il cancelletto, piccolo e  imperfetto, sbiadito dall’acqua e riverniciato in primavera, impreziosito da candele profumate per ricreare l’atmosfera magica di sere estive, dove l’espandersi del profumo di citronella allontana le ormai petulanti e inafferrabili  zzz  zanzare .
In una fredda giornata invernale la mia fantasia si sbizzarrisce, valica gli stretti confini gelidi  dello spazio concessomi del quotidiano vivere e si inebria e ubriaca stordendo ogni  paura, timore per il tempo dei ricordi.
 

Rita Vieni






Nessun commento:

Posta un commento

Ricordi di un vicolo stanco

   Uno strano ingordo silenzio, vedo passarmi accanto. Esso beve dalla mia acqua e si disseta al freddo di un dicembre placido perché non...