Il passo che accompagna la mia postura
è fermo e ben guardigno.
Scruta il tetto annuvolato e scuote il capo
abbandonando pesi e pensieri.
Parlo e incedo lungo il sentiero.
Parlo e mi fermo ed osservo.
Respiro, respiro e respiro l'aria intonsa di
effluvi trasparenti, di note incolori tra fiori
non grigi e splendenti, aranciati e bagnati
dalla brina mattutina.
Le orme non asciutte brindano con un terreno
allegro e mieuto, si scontrano con pietre
ed aiuole, sostano ai piedi di spogli rami.
È l'autunno che mi nutre e che pasce la mia anima affamata di vita.
In questa collina verde e spoglia di foglie cammino e non corro, guardo e rimpiango ed inseguo un pendio che aspetta.
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