Mi
cerco tra queste mura, tra strade solitarie riecheggianti l’assoluto
niente, nel verde ondeggiante carico di effluvi di rose e gelsomini.
Tra
le fronde gremite di verdi ciliegie, un nido pigola, una madre
circonda in ali d’amore, per amore sazia in vermi scalcianti.
Noi
madri invochiamo, preghiamo e genuflesse al cinico comando che
d’eterno cinge e detta, ci disperiamo: tiranno usurpa in chi mai
distogliere vorrebbe, occhi, cuore e mani!
Io
madre, qui raccolgo memorie, sorrido al nido che mi nutrì, alle mani
che d’amorevole carezze mi fasciarono e lasciarono per volare e
costruire.
Io
madre, qui costruisco in abbandono senza elemosinare, affetto sguardi
carezze.
Io
madre amo mia madre!
Amo
come madre!
Come
madre attendo il finire dei miei giorni, in consapevole imperituro
testimone guardo al mio futuro che nato dal mio grembo, diverrà
madre.
E
a mia madre, dal sorriso dipinto in colori d’arcobaleno, dedico gli
istanti eterni baciando colei che mi condusse alla luce del mondo!
Rita
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