Inquieto in questo quieto giorno, ottobre stanco e svogliato, s'aggira tra le siepi e i canneti e le pale di fichi d'india.
Poggia sul colle bagnato, sorride spensierato nell'ultimo commiato mentre saltellando, ubriaco dagli effluvi dei tini, si arruffa e non graffia il cielo ceruleo.
La pioggia notturna, un ricordo lontano, un richiamo solerte per questo autunno chiaro e limpido e pieno di profumi, dai colori brillanti e di assonanze assonnate di parole mute e semplici, ha ristorato vie solitarie solette e solerti, selciati battuti in orme profonde.
Ottobre stanco e svogliato in punta di piedi mira novembre e in un ultimo abbraccio soffia birichino un vento cherubino.
Arrivederci ottobre!
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