Un tiepido fruscio trapassa l'erba incolta ed il suono ovattato di arti in movimento come eco di ritorno.
I passi si arrestano e così i rumori ad essi collegati in un giardino coperto da edera e profumato da alberi inodori.
L'estate accarezza le cime alte e coraggiose di pini, parla al girasole 🌻 smunto per i raggi infuocati, tende l'attenzione verso l'orto dai teneri germogli.
Ovunque il canto incessante delle canterine cicale e l'esercito delle infaticabile formiche impegnate a raccogliere e stipare provviste.
Luglio si presenta così in una collina pacifica, assonnata e senza pretese.
Il cielo blu sopra i tetti rossi si lascia guardare nudo, senza nuvole e senza vento, orgoglioso per i voli pennuti e i cip cip che scorazzano lievi e beati sulle cime e terrazze bagnate dai raggi di un giorno pieno di sé.
Io cammino perché non corro per la via cosparsa di pietre, sassi e incuria mentre infuria la luce che disperde odori, rumori e cacofonie.
L'estate avanza così come la vita!
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