Cammino e il frantumarsi di un legnetto sotto le suole mi avvisa del percorso non pulito di un suolo autunnale.
I rami sono ovunque, le rosse foglie sparse sotto i tronchi
possenti di non avvizziti alberi e i profumi del bosco in effluvi dilagano nel
variopinto collinare.
L’autunno già da giorni presiede il paesino che assume così
un fascino tutto suo, particolare e paesaggistico.
Nel cielo le nere pennute ali si librano senza costrizioni e
confini, il tubare dei piccioni giunge a terra in un eco prolungato e non
assordante.
E mi fermo a guardare.
E mi fermo ad ascoltare.
E mi fermo ad immortalare.
Ad immortalare l’attimo colmo di colori e di cori.
Il fruscio delle fredde foglie aranciate a terra sposta l’attenzione
verso il terreno scuro e avanzo lungo un tratto non battuto che presenta rami
spinosi e nodosi.
Pensieri, verbi, parole incalzano suadenti ed io mi beo nel
tutto.
Una pittrice vorrei essere!
Vorrei poter assaporare quei colori naturali, generosi ed
esplosivi ma, tal dono non mi appartiene!
Ottobre è inebriante, è profumato, è valorizzato da un
azzurro limpido e da sere lunari
chiare.
La luna, tondeggiante o a spicchi domina un mese autunnale.
E così si sciolgono i giorni in attesa di un inverno sempre
più vicino.
Rita Vieni
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