Ascolto voci di una prosopopea inanimata e ascolto motivi alati di onomatopee e ascolto l’oblio che sente senza
steccare.
Il silenzio è una stanza trasparente e profonda.
Ascolto il percorso di un cielo azzurro senza anima.
Senza sole e senza luna, con la nebbia che preclude
l’orizzonte nessuna speranza al viandante fermo al turno imposto dal tempo.
Intanto il cielo trova il percorso, indossa l’anima precedentemente stesa ad asciugare, intrisa del temporale.
Sono troppe le colpe da
additare, tutto ripercorre e prende il posto usuale con odori, suoni, sapori,
atmosfere.
Il mio muro con in cima aguzzi vetri, sfonda
l’incomprensibile ed è compreso dal cieco che legge attraverso, dal muto che parla
al sordo in ascolto in vista di un poi di luce.
Nel tutto che è posto davanti a tutti, è obbligo, per
l’armonia e la serenità, porsi in mano alla vita, vera e non illusoria, alla
tristezza coperta d’acqua, al fango presto lavato via, al sorriso ed a un nuovo
inizio in speranza.
Rita Vieni
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