Tra la menzogna e la verità, la ragione del mite
s’inginocchia al ghigno beffardo d’una maschera che sorride, tra lacrime di
gioia e lacrime di dolore, la fonte s’asciuga per l’esondazione.
Tra l’emozione e l’indifferenza i muri si scrostano dal
tempo imperante, tra dubbi e certezze, la paura compagna promossa all’esame dei
vinti.
Tra l’essere e non essere, il dover essere debutta sul
palcoscenico dei burattini, tra il dovere e l’imposizione, il dito puntato
senza motivo sente al nero di ogni ragione.
Tra cuore e ragione, intermediario si pone il tempo, colma i
vuoti e getta ponte sul baratro, tra il mare e la montagna, la collina al
profumo di vecchio, al verde intorno e dall’arido
terreno incolto, i fichi d’India sorridono tra le spine.
Tra il tra e il mai,
un binario morto staziona nell’asfalto dei sensi: rimosso, arato e coltivato,
in armonia in ogni stagione!
Rita Vieni
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633,
Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.