Una
immagine visiva, un incipit descrittivo quasi a sfiorare un futuro.
Presagio?
Sì,
infatti, l’intreccio durante l’analisi accurata sviluppa una
allegoria che accompagna sino a l’epilogo.
La
figura dai gusti diversi e dalla forma sotto forma di tentazione
induce già da subito nello interpretare un personaggio che
assaggia e assaggia e...
Gioca
a calcetto, un calcetto dai tempi studiati sino a rasentare la
perfezione in tempi goderecci, riappropriandosi di un doppio gioco di
ruoli usati e sfruttati in passato.
Una
moglie, ora ex e ora amante, una amante presto ex e non moglie,
compagna di cammino nel breve gusto che la novità concede e
concederà.
Un
personaggio pieno di sogni e parole trova spazio nel mezzo di un
altalenarsi di via vai tra le due donne, il padre, vive nel sogno
americano chiede denaro, “restituirò” afferma infine e come a
voler sottolineare la diversità e tratteggiare il pensiero e la
profondità dei ruoli con annessi sentimenti, maturità e modi,
l’attuale compagna ne condivide con la spensieratezza e leggerezza
il modo di approcciare la vita, l’ex moglie, più matura, posata e
inserita in una realtà viva e vera non condivide le azioni.
Ho
come la sensazione che quest’uomo viva di emozioni subitanee, di
contatti e relazioni da toccare che non sia capace di andare oltre
nel tempo senza vedere e toccare un corpo: quando l’amore è pelle
che si arriccia solo allo sfiorare una voce lontana, quando il cuore
sussulta solo a vedere una ombra solitaria su un muro immaginario,
quando l’amore è lontano, ecco l’impressione: un uomo che si
ciba di materia e non d’essenza!
Ho
ritrovato nella seduta con la dottoressa quel bambino che guarda i
gusti del gelato non riesce a scegliere e passa lo sguardo
alternativamente da uno a l’altro.
Ecco
l’allegoria!
Un
non volere prendere decisioni, rimandare una maturità sino alla
soglia dell’ingenua realtà, appagarsi dell’effimero e ricercare
le radici che affondano in una logicità che si getta sotto terra
nascondendola.
Un
parallelismo che vive in antitesi.
Un
uomo che ha paura di sé e arranca tra i binari abbandonati di una
vita che scalpita e che tiene a freno illudendosi in frivolezze e non
basi consecutive.
Ha
paura e cerca di nascondere una ineluttabile conclusione.
La
vita è illusione?
La
vita è adesso o poi, quando la verità sopprimerà il fatuo e il
leggero uomo, il Peter Pan?
Da
leggere :)
Rita
Vieni
Nessun commento:
Posta un commento